I ragazzi di Barbiana
Conduce: Lorella B.
Dislivello: 300m
Tempo di percorrenza ore 5 ore
Lunghezza: 15 km
Difficoltà: E
Difficoltà • adatto a tutti
Ritrovo a Tripetetolo ore 7.30, Partenza ore 7.45.
Percorso stradale: FI-PI-LI direzione Firenze, si entra in A1 a Scandicci direzione Bologna, uscita a Barberino per Vicchio (si arriva in 1 ora).
Il percorso si snoda su strada bianca, sentiero nel bosco e poche parti su strada asfaltata, presenta dei punti panoramici sul Mugello e sul Falterona.
Si inizia in direzione Ponte a Vicchio. Dopo 150 metri della strada provinciale si imbocca il sentiero sulla destra con 1,5km di salita. Si arriva alla frazione San Martino per poi scendere al “ponte di Luciano” e risalire a Barbiana, dove potremo visitare la scuola e la chiesa guidati da uno degli ex alunni.
Dopo la visita è prevista la sosta per il pranzo per poi ripartire lungo il “sentiero della Costituzione” e rientro a Vicchio attraversando la frazione Cistio.
Cinqant'anni fa don Lorenzo Milani scrive la risposta ai cappellani militari toscani che hanno definito l'obiezione di coscienza al servizio militare "espressione di vilta'".
Il 18 ottobre1965 don Milani, non potendo partecipare al processo, per le critiche condizioni di salute, scrive la lunga "Lettera ai giudici".
Nella lettera, la riflessione sui fatti, sul ruolo educativo della scuola, sulla necessità di testimoniare la sua fede cristiana e sul valore della Costituzione italiana, don Lorenzo Milani indica un orizzonte culturale, un cammino pedagogico e diventa maestro di pace. La sostanza del messaggio consiste nel richiamo alla gravita' della guerra moderna, alla sovranita' del cittadino, nel valore della coscienza personale. Reagendo all'accusa dei cappellani militari, don Milani scrive ai giudici: "dovevo ben insegnare ai miei ragazzi come il cittadino reagisce all'ingiustizia. Come ha liberta' di parola e di stampa. Come il cristiano reagisce anche al sacerdote e perfino al vescovo che erra. Come ognuno deve sentirsi responsabile di tutto. Su una parete della nostra scuola c'e' scritto grande 'I care'. E' il motto intraducibile dei giovani americani migliori. 'Me ne importa, mi sta a cuore'. E' il contrario del motto fascista 'me ne frego'". Richiamandosi, a Gesu' Cristo e a Gandhi, don Milani insegna la "tecnica dell'amore costruttivo per la legge" che puo' portare a "pagare di persona un'obiezione di coscienza. Cioe' violare la legge di cui si ha coscienza che e' cattiva e accettare la pena che essa prevede".
In questa nostra contemporaneità dove l'ingiustizia sociale, le guerre civili e religiose, dove ogni giorno ci sono bollettini di morte, dovremmo tener presente l'attualità della lezione di Don Milani.
Imparare, come cittadini italiani, che davanti alla guerra c'è un principo fondamentale da tenere presente:
L'Italia ripudia la guerra, articolo 11 della Costituzione.
Parleremo di questo e di tanto altro con uno dei testimoni di quel periodo, un'allievo di Don Milani che è stato presente e partecipe alla scrittura di quel documento.
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